Temi

Un welfare generoso ma insostenibile: perché separare previdenza e assistenza?

Mara Guarino

Sono 157 i miliardi assegnati a oneri assistenziali nel 2022, con una spesa cresciuta del 126% nell’arco di un decennio. Tutto sommato stabile invece quella per prestazioni previdenziali, che vale il 12,97% del PIL: un valore in linea con la media europea ma distante da quello comunicato a Bruxelles. Generando confusione ed esponendo il Paese al rischio di una dura riforma

L'Italia e la povertà, un caso da manuale

Lorenzo Vaiani

Nel corso di 12 anni, nonostante una spesa assistenziale pressoché raddoppiata, il numero di soggetti in condizione di povertà assoluta è aumentato arrivando a sfiorare nel 2021 i 5,6 milioni. Sorge spontanea una domanda: quanto fatto fin qui ha forse provocato un effetto distorsivo nei meccanismi di contrasto e generato una "trappola della povertà"?

Grandi dimissioni ed effetti sulle pensioni: quanto pesa la fuga dal lavoro?

Alberto Brambilla

Nonostante i bassi livelli di occupazione, crescono anche in Italia le dimissioni volontarie (per quanto con cifre non così eclatanti come quelle descritte dai media), mentre si fa sempre più grave il divario tra i posti offerti dal mercato e i lavoratori potenziali: lo specchio di un Paese che deve ridurre la spesa per assistenza e migliorare le proprie politiche attive per il lavoro se vuole evitare il default

Davvero l'Italia non può separare previdenza e assistenza?

Alberto Brambilla

Nel 2019 (anno che ha preceduto la pandemia da COVID-19) la spesa per pensioni italiana è ammontata a 230,25 miliardi, il 12,88% del PIL: un valore in linea con la media europea ma distante da quello che viene effettivamente comunicato dalle nostre istituzioni a Bruxelles. Generando confusione ed esponendo il Paese al rischio di una nuova dura riforma 
 

Salvare il pianeta

Alberto Brambilla

Un continuo aumento della popolazione è compatibile con la tutela ambientale? Benvenute le iniziative a sostegno della famiglia ma un Paese che ha cura dei suoi giovani non può prescindere da una seria riflessione sullo sfruttamento delle risorse del pianeta e sui sempre più elevati livelli di debito pubblico

COVID-19, la differenza tra "fare" e "ristorare"

Alberto Brambilla

Nessun piano d'azione per arginare la diffusione dei contagi senza paralizzare l'economia o per rilanciare il Paese al termine della crisi sanitaria: solo sussidi e assistenzialismo per colmare l'incapacità di progettare il futuro. Il punto di vista di Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, sulla gestione dell'emergenza COVID-19

Dei conti che non tornano: le ombre dell'IRPEF

Alberto Brambilla e Paolo Novati

Politica e media sono spesso concordi nel descrivere l'Italia come un Paese oppresso dalle tasse, ma è davvero così per tutti? Dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali su dati MEF e Agenzia delle Entrate emerge che, al netto del “bonus Renzi”, il 13,07% dei contribuenti con redditi da 35mila euro in su versa circa il 58,95% di tutta l'IRPEF
 

Più tasse si pagano, meno servizi pubblici si ricevono

Alberto Brambilla

Un altro dei grandi paradossi del sistema italiano: tartassa i contribuenti che dichiarano più di 35mila euro e offre una giungla di agevolazioni, in aumento dopo la pandemia, al 57% degli italiani con redditi sotto i 15mila, mentre le detrazioni "buone", che potrebbero favorire il contrasto di interessi, latitano. Nella maggior parte dei casi lo Stato preferisce assistere, pagando a piè di lista, senza controllare che ci sia un reale bisogno

La redistribuzione della ricchezza in Italia: ecco chi paga per tutti

Alberto Brambilla

Tra i temi più ricorrenti nell'agenda della politica italiana spiccano riduzione del carico fiscale e redistribuzione della ricchezza per mitigare le disuguaglianze: secondo Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, basterebbe però guardare ai dati per capire come molte di queste proposte siano poco aderenti alla realtà dei fatti e abbiano spesso una finalità squisitamente "elettorale"